Opportunità e sfide della formazione online

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EUROSTAT sulla formazione online

Come sottolineato da EUROSTAT in un articolo apparso sul suo sito lo scorso 24 gennaio, il 2023 ha segnato un punto di svolta significativo per l’istruzione online nell’Unione Europea, testimoniando un incremento notevole nell’adozione di questa modalità educativa.

Come riportato nell’articolo “…nel 2023 il 30% degli utenti Internet dell’UE di età compresa tra 16 e 74 anni ha dichiarato di aver seguito un corso online o di aver utilizzato materiale didattico online nei tre mesi precedenti l’indagine. Si tratta di un aumento di 2 punti percentuali (pp) rispetto al 2022 (28%)”.La pandemia del 2020 ha accelerato una trasformazione digitale che ha investito tutti i settori, istruzione inclusa, portando a cambiamenti nelle metodologie di apprendimento.

Pubblicato su Punto Sicuro il 22 02 2024 

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Il Rinascimento delle competenze come mezzo per far interagire soft skills e hard skills nella gestione della sicurezza del lavoro

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di Francesco Naviglio[1]

Dal 9 maggio 2023 è stato indetto dalla Unione Europea l’Anno europeo delle competenze. L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni europee, Stati membri, parti sociali, imprese e lavoratori dell’Unione a investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze per superare la carenza di manodopera e responsabilizzare gli individui a partecipare attivamente alle transizioni in corso del mercato del lavoro attraverso la formazione continua.

Pubblicato su Punto Sicuro il 19 dicembre 2023

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Modelli organizzativi e sistemi di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori alla luce degli articoli 30 e 51 del D. lgs. n. 81/2008

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Il decreto legislativo n. 81 del 2008 ha determinato una svolta nelle politiche sulla salute e sicurezza dei lavoratori. In particolare, l’articolo 30 ha riconosciuto il valore dei sistemi organizzativi e di gestione come strategici nell’opera di prevenzione all’interno delle aziende. Tuttavia, ancora oggi, sussistono alcune perplessità in merito all’applicazione di alcuni punti previsti dall’articolo 30 e dall’articolo 51 del D. lgs. 81/2008.

Pubblicato il  22 Settembre 2020 su Safety&Security Magazine

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Vision Zero e la Norma ISO 45001: il cambiamento degli interlocutori. Oggi la sicurezza si spiega ai manager.

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Nel corso del congresso Mondiale della Sicurezza sul Lavoro, svoltosi a Singapore nel settembre del 2017, ISSA ha lanciato il programma Vision Zero, proponendolo come slogan del Congresso e rafforzando cosi le ragioni e la realizzabilità dell’obiettivo di un possibile mondo del lavoro senza incidenti e malattie professionali.

Perché la campagna Vision Zero e come si può concretamente realizzare? La risposta è articolata e si sviluppa attraverso alcuni passaggi.

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La sicurezza stradale, un diritto per tutti: lavoratori e utenti

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di Francesco Naviglio[1]

La guida è l’attività lavorativa più pericolosa: è questo un dato ormai assodato e ricorrente.

I lavoratori che utilizzano un mezzo di trasporto per la loro attività o per andare e tornare dal lavoro sono la quasi totalità; le aziende che sono consapevoli di ciò e adottano adeguate misure di prevenzione sono tuttavia una minoranza.

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A proposito di sicurezza sul lavoro, semplificazione ed e-learning

Si parla sempre più di semplificazione dell’attività legislativa ed amministrativa per aiutare il cittadino e l’imprenditore ad affrontare con fiducia il difficile momento economico che sta attraversando l’Italia. Tale orientamento, invece, sembra non essere preso in considerazione nel campo della prevenzione e sicurezza sul lavoro. Continua a leggere

Pensioni d’oro e aspettativa di vita

Avviamo una riflessione sui temi delle pensioni d’oro e su come influisce l’aspettativa di vita sulla definizione delle età pensionabili. Potrebbe essere un utile esercizio per rasserenare i nostri dibattiti ed evitare una guerra tra generazioni. Continua a leggere

Le nuove tecnologie Web BASED a supporto della formazione nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori

Di Francesco Naviglio[1]

1.      Premessa

L’accordo Stato-Regioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori del 21 dicembre 2011 ha ampliato, a volte anche in misura sostanziale, il numero di ore dei corsi di formazione che devono essere frequentati dai lavoratori. Il numero di ore si differenzia per il ruolo svolto in azienda e in base al tipo di rischio cui i lavoratori stessi sono esposti. Continua a leggere

Le Tecnologie Infomatiche a supporto della diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro

 di Francesco Naviglio[1]

  1. 1.      Premessa

L’accordo Stato Regione del 21 dicembre 2011 ha ampliato, anche in numero sostanziale, il numero dei soggetti da sottoporre a processi di formazione obbligatoria e il monte ore dei corsi di formazione che devono essere frequentati dagli stessi. Il numero di ore previste si differenzia secondo il tipo di rischio a cui i lavoratori sono esposti.

Tale previsione comporta la necessità, per tutte le aziende italiane, di prevedere un programma formativo adeguato a corrispondere alle prescrizioni dettate dalla legge ma, per alcune, crea delle criticità organizzative derivanti dal numero dei dipendenti da sottoporre a formazione e dalla loro dislocazione sul territorio nazionale che, a volte, si estende anche all’estero. Continua a leggere

Dal 1968 al 2014: Una curva a gomito!

La fine del 2010 ha proposto le dichiarazioni di alcuni politici italiani che si sono dichiarati felici di aver chiuso un’epoca iniziata con il ’68!

Il risultato è che oggi stiamo cambiando la costituzione con un metodo “apparentemente” condiviso dalla maggioranza degli italiani ma in realtà tramite una opera di “narcotizzazione” dell’opinione pubblica.

Per chi come me ha vissuto e condiviso quell’esperienza, senza aver mai approvato gli aspetti più negativi e violenti, e che ritiene che il ’68 sia stato un momento storico fondamentale che ha prodotto progresso intellettuale, politico e culturale sentire tali dichiarazioni, peraltro indirizzate ai giovani, crea un malumore profondo e incomprimibile.

Peraltro la proposopea e l’ignoranza di tali persone fa loro dimenticare o, forse, semplicemente “IGNORARE”, nel senso voluto da Totò, che il ’68 non è stato un fatto solo italiano ma mondiale che prodotto modifiche sostanziali a sistemi politici occidentali come gli Stati Uniti, Francia e Germania.

Riusciamo a non inorridire quando sentiamo sostenere che il Ventennio è un pezzo della nostra storia e vogliamo ignorare il ’68? Accettiamo che il Capo del Governo tratti con un personaggio quantomeno “discutibile” il nostro futuro e rimaniamo tranquilli

Probabilmente ci meritiamo tutto quello che ci sta succedendo. Comunque vi invito a vedere il video di “Fragole e sangue” che fu un cult della generazione del ’68.

Molte cose successe in questi anni mi hanno ricordato quello che successe all’Università di Berkeley. In particolare la scena finale dove la dissidenza, comunque pacifica, venne annullata!

Dal 68 abbiamo fatto molta strada ma in questo momento mi sembra che abbiamo imboccato una curva a gomito!

Fragole e Sangue